Twitter e la TV: ne ha parlato in qualche post, in queste ultime settimane, Daniele Lombardi in questo blog. Sicuramente, da addetti al settore, ci stiamo rendendo conto di come aumenti costantemente l’ascesa dell’interesse da parte delle TV per comprendere quale sia l’interzione migliore possibile tra il “vecchio” ed il “nuovo”, attraverso strategie, software appositi e gestione delle community. Quel che è certo è che si può fare. Vediamo insieme alcuni aspetti positivi, riprendendo un’ analisi di Craig Enger, manager TV americano, ed evidenziamo qualche motivazione del perchè l’abbinamento delle due T è la via da seguire per i manager dei broadcaster mondiali.
- Perchè l’uso di Twitter coinvolge ed informa direttamente i followers/viewers in modo diretto, sulle scelte da compiere per lo sviluppo del programma ma anche per una campagna mailing per la sopravvivenza dello stesso.
- Perchè una percezione sbagliata può uccidere un programma, o far intravedere una sorta di complotto alle spalle di una determinata trasmissione. Una campagna su Twitter può invece trasmettere la strategia e permettere agli utenti di comprendere le scelte, apprezzare il lavoro del management e non abbandonare la trasmissione. Ad esempio, lo spostamentto di una trasmissione da una serata di successo ad una di minor richiamo, potrebbe essere percepita come una volontà di sminuirla, o di “abbattimento”. Al contrario una corretta e diretta informazione potrà invece esplicitare come il cambio sia avvenuto in quanto la direzione credeva moltissimo nella stessa, tanto da poter investire su di essa in una serata notoriamente di basso auditel per il broadcaster. Quindi. attraverso Twitter, si potranno istantaneamente cancellare e chiarire i “rumors”, siano essi positivi o negativi, evitando un tourbillon e il proliferarsi in rete di percezioni errate
- Perchè puoi guardare la Tv con migliaia di altri utenti. Sembra banale, ma la discussione specifica, attraverso gli hashtag, permetterà di avere centinaia e centianaia di feedback diretti, dalle critiche agli elogi, dai contenuti ai consigli, dall’apprezzamento per un ospite o una scenografia. Insomma, un database importantissimo attraverso il quale sviluppare il marketing aziendale.
- Aumenta sicuramente il concept per i followers/viewers che le persone che lavorano per la TV lo fanno per passione: e questo è possibile trasmettendo decisioni, pensieri, idee, immagini di backstage, fotografie e contenuti di tutti coloro che lavorano giorno e notte per la realizzazione dei programmi. Inoltre, si instaurerà un dialogo ed una affezione differente. E questo permetterà di diminuire i commenti negativi, aumentando quelli costruttivi.
- Ultimo, ma fondamentale, come già accennato anche da Lombardi: accresce il divertimento, attraverso l’interazione tra gli utenti. La possibilità di commentare, dialogare, capire e anche di conoscersi, tra membri di una community di un determinato programma, realizza quel vero obbiettivo di coinvolgimento e di intrattemimento sociale che trasporterà la TV nella concezione più simile alla rete. Sopravvivendo quindi, probabilmente, all’avvento della nuova filososfia.
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