Italian Poster Rock Art – Intervista a Francesco Ciaponi

Italian Poster Rock Art – Intervista a Francesco Ciaponi

Da circa una settimana a questa parte è online www.italianposterrockart.com, sito interamente dedicato a una forma d’arte spesso trascurata nel nostro paese; la poster art. Una community che raduna grafici, illustratori, designer e artisti del manifesto. Qualcosa che probabilmente mancava, visto l’interesse che sta suscitando in tutta Italia.

La parola a Francesco Ciaponi, una delle menti dietro a questo progetto.

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Innanzi tutto chi è Francesco Ciaponi, la mente che ha partorito I.P.R.A.?
Prima ancora di parlare di Francesco Ciaponi, è bene precisare che I.P.R.A. è frutto di un lavoro di squadra, una squadra formata sin dai primi giorni da Lucrezia Pedoto e da Andrea Pacini, senza di loro non esisterebbe niente. Inoltre ci sono molte altre realtà che ci aiutano, sostengono e ci danno le pacche sulle spalle quando la salita appare troppo ripida, dall’immancabile amico Edoardo Susini di “Ganzo! Fanzine”, al gruppo di poster artist di Genova, i ragazzi della Revenge Event e molti altri che adesso per motivi di spazio non posso elencare, ma che sono presenti, sempre.
La domanda. Francesco Ciaponi vive ed opera da sempre in Toscana. Sin dai tempi della sua fanzine “Friscospeaks” parla e scrive di poster art, continua fra le righe della sua rubrica sulla rivista “Vintage” in cui illustra la storia della grafica musicale negli Stati Uniti, in Inghilterra ed in Italia.
Dal 2010 si mette in testa di unire la scena italiana, di farla vedere e soprattutto di dare dignità ad un qualcosa che fino ad oggi rimane, secondo lui, troppo sommerso.
L’importante è fare le cose per bene, con i mezzi a disposizione, con correttezza e onestà. Noi ci proviamo.

Dove e come nasce la tua passione per la poster art?
Mi innamoro di Martin Sharp nelle pagine di una vecchia fanzine “OZ” e di Giorgio Tavaglione che illustra Mondo Beat a Milano nel 1967, approfondisco quella che è la stampa underground americana ed europea, mi diletto in qualche poster dilettantesco. Il tutto confluisce nel libro “Underground: ascesa e declino di un’altra editoria” che pubblico nel 2005 per Costa & Nolan dove cerco di delineare il percorso della stampa underground italiana dal 1966 al 1977. Anni favolosi, buone vibrazioni, fantasia straripante.
Il resto è I.P.R.A.

Come è nato il concept di I.P.R.A., la community web era nel progetto sin dall’inizio o è diventata una necessità in un secondo momento?

Sin dalla prima uscita ufficiale di I.P.R.A., nel maggio 2011 avevamo visto che forte era l’interesse nei confronti della poster art, le persone che contattavamo ne portavano altre, gli artisti si moltiplicavano quotidianamente e le nostre forze riuscivano a malapena a rispondere a tutte le mail che ci arrivavano da tutta Italia.
Questa esplosione ci ha fatto pensare che fosse necessario strutturarci meglio, creare prima un’associazione culturale (I.P.R.A. appunto) e poi un luogo, ancorché virtuale, in cui far confluire tutta questa creatività, queste competenze e questa passione.
Pensare alla community è stato il passaggio naturale. L’amicizia con Andrea Pacini, mago del web, ha fatto il resto. E’ stato fantastico e lo è tuttora, anche mentre sto rispondendo alle vs domande, sono certo che lui sta già pensando ad altre novità infernali da proporre a chiunque si avventuri nel nostro sito.

In un mondo in cui la comunicazione è sempre più “virtuale”, che ruolo ha un progetto come I.P.R.A., feticismo nostalgico o rilancio 2.0 di una forma d’arte in continua evoluzione?
I.P.R.A. tenta di mettere in contatto le persone con la poster art in genere e con i singoli artisti in un secondo momento. La nostalgia non ci riguarda. Vogliamo che oggi, ed ancor più domani, le persone sappiano che in Italia ci sono artisti che non hanno niente da invidiare a quanto viene prodotto in Europa e negli Stati Uniti.
Il web e le sue potenzialità sono solo uno degli strumenti che usiamo, ma portiamo la nostra mostra dove ci viene richiesta, organizziamo dibattiti sul tema e concerti in cui poter inserire personali dei singoli artisti.
Il mondo di internet ci aiuta, poi sono le persone che fisicamente si stringono la mano, scaricano i camion, appendono i chiodi e le clip, che serigrafato, dipingono e parlano fra loro.

Fuori dal web, quali saranno i futuri sviluppi di I.P.R.A.? Vedremo il progetto in giro per l’Italia?
Certamente! I poster vanno visti dal vivo, acquistati, conosciuti..
Stiamo lavorando in collaborazione con Edoardo Susini per una serie di serate live a cui abbinare mostre personali di singoli artisti, porteremo la mostra di I.P.R.A. in varie parti d’Italia fra cui Faenza, Pisa, Torino e Pordenone.
Anche quest’anno organizzeremo quella che è la festa di I.P.R.A., la mostra che si svolge annualmente a Santa Croce sull’Arno (PI) e che quest’anno potrà avvalersi di importanti eventi collaterali fra cui un festival musicale di 3 giorni. Ancora siamo in fase di progettazione, ma possiamo già anticiparvi che gli artisti avranno a disposizione un loro spazio in cui esporre le loro opere, parlare con il pubblico e vendere il loro materiale. Una sorta di Flatstock all’italiana, con le dovute proporzioni, chiaramente! Non posso dire altro, ma segnatevi già sulle vostre agende che 1, 2 e 3 giugno si svolgerà il primo poster show interamente dedicato agli artisti italiani!

Domanda che potrebbe essere scontata, ma la giorno d’oggi non è: come si finanzia IPRA? In parole povere, come mandate avanti la baracca?
Il nostro limite è questo per adesso, ma non ci lamentiamo. Abbiamo il tesseramento dell’Associazione Culturale, ma soprattutto cerchiamo di sopravvivere attraverso le mostre che allestiamo in giro, la vendita del volume cartaceo che annualmente pubblichiamo (è in vendita quello 2011) e la vendita dei poster durante gli eventi a cui partecipiamo.
Per scelta abbiamo da sempre evitato di chiedere ai ns collaboratori aiuti economici. Noi ci occupiamo di poster e quindi chiediamo poster, poster da mettere in vendita la nostro banco. Finora molti artisti ci hanno aiutato e di questo ne siamo grati, se come sembra, il progetto crescerà ci inventeremo qualcosa.

Ora, giocando con le domande che voi avevate posto agli artisti presenti sul primo volume cartaceo: Cosa pensi della poster art oggi? Quale futuro?
Nonostante quanto si possa pensare con l’onnipresente tecnologia, la poster art sta riscoprendo la sua vena ”artigianale”. A fianco dei grafici digitali, sono sempre di più coloro i quali riscoprono l’arte serigrafica, il disegno manuale e altre tecniche old style. Il poster ha perso gran parte della sua importanza meramente comunicativa, non serve più solo a segnalare un evento. Il poster oggi testimonia, diventa oggetto da ammirare per le sue caratteristiche artistiche, per la sua pregevolezza stilistica e quindi la sua vita non è più breve, ma rimane, si fissa nel tempo e con esso acquista valore.
Il futuro è questo. Sempre più artisti dovranno realizzare loro per primi il proprio ruolo, dovranno pretendere rispetto per le loro opere e superare i limiti che fino ad oggi li hanno relegati in ambiti secondari. Personalmente sono abbastanza stanco che si confonda l’essere underground con l’essere invisibili. La pretesa dell’essere puro e duro non ci interessa, noi vogliamo portare alla luce la quantità e soprattutto la qualità della poster art italiana. Questo non significa svendersi, il rischio non si corre secondo me, stiamo parlando di passione e amore per l’arte (qualunque accezione vogliamo dare a questa parola) e per la musica, si tratta di far vedere al mondo che è finita l’era dei poster da attaccare al muro dove basta scrivere la data a penna ed il gioco è fatto.

Per Francesco Ciaponi, come deve essere un bel poster? Quali emozioni deve suscitare?
Odio questa domanda perché penso possa avere infinite risposte, cercherò di dare quella del momento.
Un bel poster è quello che la gente ritiene degno di essere pagato, in cui vede il lavoro e l’emozione, la bellezza e il sudore. Un poster che rievoca il momento, che fa risuonare proprio quella musica li e che sprigiona la sensazione che fra qualche anno lui sarà ancora li e tu sarai ancora felice di averlo acquistato.

Il Blog: italianposterrockart.blogspot.com
Il Sito: www.italianposterrockart.com

1390 782 Nicolo Berta

Nicolo Berta

L’uomo ragno esiste, ma non è lui. Divoratore di vignette. Controlla e manipola i social network. Alla ricerca del frastuono più atroce in ogni sua forma e dimensione. Hunter S.Thompson sul comodino e “Raw power” sempre nell’iPod. Il nostro dunter grafico e artista dannato.

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