Dalle Olimpiadi di Torino a Londra 2012: incontro con Sandro Volpato

Dalle Olimpiadi di Torino a Londra 2012: incontro con Sandro Volpato

Sandro Volpato era il mio referente a Torino 2006. Funzione Accreditation, settore Operation. Ad essere sincero, prima di entrare in Toroc (il Comitato che gestì l’organizzazione dei XX Giochi Invernali), non sapevo cosa fosse l’Accreditation. Si, ok. C’entrava con il badge che la gente porta al collo negli eventi, ma mai mi sarei immaginato cosa avrebbe significato lavorare in un team specifico per la realizzazione finale di oltre 90.000 accrediti e oltre diecimila Day Pass, coordinando quotidianamente 500 volontari e allestendo decine di uffici sparsi per Torino e le Valli Olimpiche. In Accrediti, o ACR, si fa un enorme lavoro di database negli anni che precedono l’evento, si schedano tutte le persone che arriveranno, si passano i dati alla Questura per il background check a livello penale, si devono raccogliere le foto e si definiscono, per ognuno, gli accessi: in quale sito olimpico – o venue – potranno entrare e in quali zone, di quel sito, potranno andare, mangiare e vivere, per venti giorni, decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Si studiano così i flussi ( i percorsi e le zone) dedicate a quelle categorie definite particolari e speciali come gli atleti, la famiglia olimpica, i giornalisti e i broadcaster internazionali e nazionali. Senza dimenticare gli elettricisti, i politici e gli sponsor. E tutte le funzioni del Comitato: trasporti, food & beverage, sport events, IT, press…. Dopo Torino 2006, mentre io mi impegnavo nelle Universiadi, negli Europei di Ginnastica Ritmica e in quelli di Atletica Indoor, dove ero il referente di Accrediti, Sandro partì per Vancouver 2010. Ora è a Londra. Ascoltiamo la sua esperienza.

Torino 2006. La tua prima Olimpiade: quale ricordo di quel momento  professionale?

Mi ha dato una grande emozione. Lavorare per un evento internazionale di tale portata richiede impegno e attenzione, sai che le scadenze non si possono spostare e che il mondo durante quei giorni ti guarda e che, in qualche modo, ti giudica per quello che hai fatto; la tensione e’ grande e non ci si puo’ rilassare fino alla fine. A Giochi fatti la soddisfazione  e’ stata enorme, sicuramente per il team Accreditation che, a detta di tutti, ha prodotto un ottimo servizio.
Uno degli aspetti che ricordo con piu’ piacere e’ il forte coinvolgimento nel mondo olimpico e nei suoi ideali: non e’ stato solo un lavoro, ma una occasione di conoscenza e approfondimento del movimento in generale. E poi il team: il legame che si crea con colleghi e amici in quelle situazioni e’ davvero incredibile e indimenticabile.
Io poi ho avuto la fortuna di essere selezionato come tedoforo e quella, credimi, e’ davvero un’emozione unica….

(Devo dire che effettivamente il team è stato uno degli elementi che mi hanno maggiormente impressionato: ancora oggi ci si incontra come fossimo colleghi storici ultraventennali della stessa azienda. Lo Spirito Olimpico colpisce: o lo ami o lo odi. Devo dire però che ho visto più persone amarlo)

Vancouver 2010: canadesi ed italiani do it the same?

Assolutamente no, pero’ le differenze vanno contestualizzate. La seconda volta si approccia il tutto in mondo diverso e ormai si conoscono le modalita’ organizzative e le tempistiche, e si sa dove ci possono essere i problemi.
Io avevo grandi aspettative e inizialmente sono rimasto molto impressionato dal livello organizzativo generale e dalla attenta pianificazione. Piu’ tardi la crisi economica si e’ fatta sentire a livello mondiale e il progetto si e’ un po’ ridimensionato, ma in particolare sono emerse alcune differenze culturali e gestionali che hanno in parte inciso sul giudizio finale. Per essere onesti i Giochi sono andati comunque molto bene.
Dal punto di vista personale e professionale posso pero’ confermare che e’ stata un’occasione unica di crescita.


Londra 2012. La tua prima Olimpiade estiva. Cambiano i numeri, sicuramente. Prime impressioni?

Sono molto contento di misurarmi con l’Olimpiade estiva, di sicuro non mancano, già oggi che i Giochi sono ancora lontani, le sfide ed e’ vero che i numeri sono tre volte maggiori delle Olimpiadi invernali, ma i processi sono gli stessi.
Le prime impressioni sono positive: Londra e’ una grande citta’ con possibilita’ e limiti differenti da Torino e Vancouver, c’e’ gia’ un buon livello di coinvolgimento nel progetto olimpico, il programma volontari sta andando alla grande, le venue sono ben studiate e l’attenzione agli aspetti quali la legacy post-olimpica e’ altissima. Ci sono grandi aspettative da parte di tutti.


L’Olimpiade è un format che si rinnova continuamente. La tecnologia avanza di pari passo. News a riguardo?

L’Olimpiade si rinnova e cerca di stare al passo con i tempi; dal punto di vista della comunicazione in particolare c’e’ una grande attenzione ai nuovi mezzi e ai social network, come anche ai pubblici di riferimento perche’ i giovani di tutto il mondo sono l’obiettivo principale. Il CIO investe molto sul coinvolgimento dei giovani e sulla loro adesione ai valori olimpici.
Allo stesso tempo nuovi sistemi vengono utilizzati e i software si aggiornano. A Singapore l’estate scorsa e’ stato utilizzato un sistema di controllo accessi basato su RFiD, mentre per quanto riguarda il processo di accredito siamo passati alla quasi totale gestione delle registrazioni online con una drastica diminuzione di documenti cartacei; l’impatto sul lato gestionale e’ decisamente positivo e soprattutto si tiene molto piu’ in considerazione l’aspetto ambientale.

Novantamila moltiplicato tre volte fa un numero di accrediti che non voglio neanche pronunciare. In bocca al lupo Sandro. Welcome Londra 2012.

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