Ricordate? L’ultima volta vi avevamo promesso che il nostro Podcast sarebbe diventato un appuntamento fisso. Poi è arrivata la pandemia che ha sconvolto le nostre vite, incluso il nostro modo di lavorare.
Però noi siamo testardi e le promesse cerchiamo di mantenerle sempre, quindi il Podcast l’abbiamo fatto lo stesso: stando ognuno a casa sua e usando strumenti per registrarci in remoto.
Eccolo allora il secondo episodio della Mucca Viola: si intitola “La rete ai tempi del coronavirus” e ovviamente non poteva non raccontare di quello che sta succedendo nel mondo. Con una particolarità.
Abbiamo provato a parlarne in modo costruttivo, guardando il bicchiere mezzo pieno e concentrandoci su tutte quelle pratiche digitali che ci hanno consentito di rimanere connessi, creativi e produttivi. E che forse ci saranno utili anche quando l’emergenza sanitaria sarà finita.
Al solito il podcast è disponibile su Spotify (seguite il nostro canale se ancora non lo avete fatto) e qui sotto.
Ah: mettevi comodi che è più lungo del solito.
Quella del COVID-19 non è stata certo la prima pandemia con cui ha dovuto fare i conti l’umanità ma è stata la prima pandemia che abbiamo affrontato nell’era digitale. Come ha detto Tim Berners Lee, l’inventore del World Wide Web, senza Internet l’epidemia avrebbe avuto un impatto sul mondo decisamente peggiore. Il nostro lavoro, il nostro tempo libero, i nostri affetti, i nostri desideri: il web ha colmato quella distanza sociale necessaria per isolare il contagio consentendoci di continuare a vivere. Ecco, in questo nuovo episodio de La Mucca Viola parliamo delle soluzioni digitali più innovative adottate durante la pandemia per restare connessi, produttivi e creativi. Parliamo sempre della rete. Ma della rete ai tempi del coronavirus.