One Frame on Fame: la campagna virale di C-mon & Kypski

One Frame on Fame: la campagna virale di C-mon & Kypski

C-mon & Kypski è un gruppo olandese di 4 elementi, specializzati nella produzione di tracce di hip hop sperimentale. Per la promozione del loro nuovo video per il singolo More is Less, il gruppo ha avuto un’idea a dir poco geniale: chiedere la collaborazione dei loro fan online per costruire, frame dopo frame, il nuovo videoclip. Come? Attraverso il sito One Frame on Fame, ci si può riprendere con la propria webcam nella posizione richiesta dal frame “mancante”, caricarla sul sito e aspettare.

Ogni ora il video di More is Less è aggiornato con tutti i nuovi contributi arrivati. Fino a questo momento il numero dei fan (e dei frame) messi assieme ha superato i 25mila e continuerà a crescere. Un’operazione capace di coinvolgere il fan di un gruppo musicale nella costruzione stessa del videoclip, in una sorta di vero e proprio “crowdsourcing” videomusicale. Già i “nostri” Linea77 avevano pensato a realizzato una cosa simile. Per C-mon & Kypski, il risultato (ancora parziale, ma godibilissimo) è qui sotto. Buona visione!

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Hai un profilo Myspace? Non è morto, ecco le novità.

Hai un profilo Myspace? Non è morto, ecco le novità.

Leggendo un articolo su Mashable vi riporto un’analisi delle trasformazioni in atto di Myspace. Anche i più assidui frequentatori del colosso si sono ormai resi conto di un progressivo e continuo declino dello stesso, dopo l’avvento prepotente e preponderante di Facebook  e Twitter. Myspace in questi mesi è rimasto a guardare, inserendo modifiche non incisive, forse profondamente shokkato dalla perdita di utenti e visite quotidiane. Per molti musicisti, comunque, è rimasta una ottima personal landing page per poter offrire ai fan e curiosi la propria musica e i videclip, nonostante l’html libero abbia creato pasticci e pesantezza di caricamento delle pagine.

Ma andiamo per ordine e vediamo come si sta rinnovando per vincere la nuova e difficilissima sfida. Prima di tutto: la trasformazione è in atto e si conluderà entro la fine di novembre. Dalla Home Page, ai profili personali, ai contenuti, tutte le modifiche risponderanno ad una nuova filosofia: non più “social network” ma “a social entertainment destination”, passando così da “a place of friends” a uno spazio che vive e viene continuamente rigenerato dai contenuti e dalla passione dei fans e dei curatori dei profili. Tutto sarà sempre più improntato ad una facilità di condivisione e sharing dei contenuti sulle altre piattaforme. Inoltre, per una facilità di utilizzo, nel restyling, verranno sfoltiti i template e i bottoni: rispettivamente da 152 e 8, diverranno sette e due. Ora è tutto in divenire e capiremo meglio nel prossimo futuro quelle che saranno le ulteriori modifiche, ma soprattutto le dinamiche che si creeranno e quali effetti avrà questa rivoluzione, sui vecchi utilizzatori, ma soprattutto sui nuovi, in una delle più popolari icone del social networking. Ecco il promo della nuova vision:

E per gli amanti della grafica, ecco il videoclip di presentazione del nuovo logo:

Chi la dura la vince? Una trasformazione epocale che potrebbe quindi rinverdire le pagine di milioni di utenti e rigenerare uno dei punti di riferimento dell’ultimo decennio. I dunters vi terranno informati anche su questo.

Il cyber bullying ha un nemico in più: MTV

Il cyber bullying ha un nemico in più: MTV

Il cyber bullying indica l’utilizzo di informazioni elettroniche e dispositivi di comunicazione, come ad esempio la posta elettronica, la messaggistica istantanea, i blog, gli SMS, gli MMS fino all’utilizzo di website con contenuti diffamatori, per molestare una persona attraverso attacchi personali. MTV, negli USA, ha lanciato una campagna denominata “A Thin Line” che focalizza l’attenzione sui problemi del bullismo in internet nella vita dei giovanissimi americani. Una parte specifica di questa campagna è denominata Draw The Line ed è un tool che permette ai bambini, attraverso una mappa, di segnalare gli abusi subiti, capire come si comportano gli altriin casi simili ai loro, e anche quali altri bambini li appoggiano nel loro dramma. Attraverso questa applicazione si possono anche suggerire nuove soluzioni al problema.

Per diffondere l’azione e il networking teso alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica, ma anche ad un concreto aiuto a livello di scambio di informazioni e di outing, MTV ha annunciato che sorteggerà, tra coloro che faranno almeno un post da ora al 2011, un viaggio per due persone ai prossimi MTV Video Music Awards. Draw The Line non è la prima campagna digitale contro gli abusi. Infatti, prima di questa, sempre MTV aveva lanciato una applicazione per iPhone denominata “Over the Line?”dove i bambini potevano valutare se e come il bullo di turno avesse superato il confine dello scherzo, arrivando all’abuso. Vi sono già alcune strutture molto attive, come ad esempio, Childnet International che si occupano, tra gli altri problemi legati all’infanzia, anche di questa nuova evoluzione del bullismo. Il videoclip che segue, prodotto da Childnet, esplicita chiaramente le dinamiche del Cyber Bullying.

Dunter is also against Cybering Bullying. Infact, if you meet this problem, your saviour will be our last dunter’s e-product: the Cyber Joongla.

Dalle Olimpiadi di Torino a Londra 2012: incontro con Sandro Volpato

Dalle Olimpiadi di Torino a Londra 2012: incontro con Sandro Volpato

Sandro Volpato era il mio referente a Torino 2006. Funzione Accreditation, settore Operation. Ad essere sincero, prima di entrare in Toroc (il Comitato che gestì l’organizzazione dei XX Giochi Invernali), non sapevo cosa fosse l’Accreditation. Si, ok. C’entrava con il badge che la gente porta al collo negli eventi, ma mai mi sarei immaginato cosa avrebbe significato lavorare in un team specifico per la realizzazione finale di oltre 90.000 accrediti e oltre diecimila Day Pass, coordinando quotidianamente 500 volontari e allestendo decine di uffici sparsi per Torino e le Valli Olimpiche. In Accrediti, o ACR, si fa un enorme lavoro di database negli anni che precedono l’evento, si schedano tutte le persone che arriveranno, si passano i dati alla Questura per il background check a livello penale, si devono raccogliere le foto e si definiscono, per ognuno, gli accessi: in quale sito olimpico – o venue – potranno entrare e in quali zone, di quel sito, potranno andare, mangiare e vivere, per venti giorni, decine di migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. Si studiano così i flussi ( i percorsi e le zone) dedicate a quelle categorie definite particolari e speciali come gli atleti, la famiglia olimpica, i giornalisti e i broadcaster internazionali e nazionali. Senza dimenticare gli elettricisti, i politici e gli sponsor. E tutte le funzioni del Comitato: trasporti, food & beverage, sport events, IT, press…. Dopo Torino 2006, mentre io mi impegnavo nelle Universiadi, negli Europei di Ginnastica Ritmica e in quelli di Atletica Indoor, dove ero il referente di Accrediti, Sandro partì per Vancouver 2010. Ora è a Londra. Ascoltiamo la sua esperienza.

Torino 2006. La tua prima Olimpiade: quale ricordo di quel momento  professionale?

Mi ha dato una grande emozione. Lavorare per un evento internazionale di tale portata richiede impegno e attenzione, sai che le scadenze non si possono spostare e che il mondo durante quei giorni ti guarda e che, in qualche modo, ti giudica per quello che hai fatto; la tensione e’ grande e non ci si puo’ rilassare fino alla fine. A Giochi fatti la soddisfazione  e’ stata enorme, sicuramente per il team Accreditation che, a detta di tutti, ha prodotto un ottimo servizio.
Uno degli aspetti che ricordo con piu’ piacere e’ il forte coinvolgimento nel mondo olimpico e nei suoi ideali: non e’ stato solo un lavoro, ma una occasione di conoscenza e approfondimento del movimento in generale. E poi il team: il legame che si crea con colleghi e amici in quelle situazioni e’ davvero incredibile e indimenticabile.
Io poi ho avuto la fortuna di essere selezionato come tedoforo e quella, credimi, e’ davvero un’emozione unica….

(Devo dire che effettivamente il team è stato uno degli elementi che mi hanno maggiormente impressionato: ancora oggi ci si incontra come fossimo colleghi storici ultraventennali della stessa azienda. Lo Spirito Olimpico colpisce: o lo ami o lo odi. Devo dire però che ho visto più persone amarlo)

Vancouver 2010: canadesi ed italiani do it the same?

Assolutamente no, pero’ le differenze vanno contestualizzate. La seconda volta si approccia il tutto in mondo diverso e ormai si conoscono le modalita’ organizzative e le tempistiche, e si sa dove ci possono essere i problemi.
Io avevo grandi aspettative e inizialmente sono rimasto molto impressionato dal livello organizzativo generale e dalla attenta pianificazione. Piu’ tardi la crisi economica si e’ fatta sentire a livello mondiale e il progetto si e’ un po’ ridimensionato, ma in particolare sono emerse alcune differenze culturali e gestionali che hanno in parte inciso sul giudizio finale. Per essere onesti i Giochi sono andati comunque molto bene.
Dal punto di vista personale e professionale posso pero’ confermare che e’ stata un’occasione unica di crescita.


Londra 2012. La tua prima Olimpiade estiva. Cambiano i numeri, sicuramente. Prime impressioni?

Sono molto contento di misurarmi con l’Olimpiade estiva, di sicuro non mancano, già oggi che i Giochi sono ancora lontani, le sfide ed e’ vero che i numeri sono tre volte maggiori delle Olimpiadi invernali, ma i processi sono gli stessi.
Le prime impressioni sono positive: Londra e’ una grande citta’ con possibilita’ e limiti differenti da Torino e Vancouver, c’e’ gia’ un buon livello di coinvolgimento nel progetto olimpico, il programma volontari sta andando alla grande, le venue sono ben studiate e l’attenzione agli aspetti quali la legacy post-olimpica e’ altissima. Ci sono grandi aspettative da parte di tutti.


L’Olimpiade è un format che si rinnova continuamente. La tecnologia avanza di pari passo. News a riguardo?

L’Olimpiade si rinnova e cerca di stare al passo con i tempi; dal punto di vista della comunicazione in particolare c’e’ una grande attenzione ai nuovi mezzi e ai social network, come anche ai pubblici di riferimento perche’ i giovani di tutto il mondo sono l’obiettivo principale. Il CIO investe molto sul coinvolgimento dei giovani e sulla loro adesione ai valori olimpici.
Allo stesso tempo nuovi sistemi vengono utilizzati e i software si aggiornano. A Singapore l’estate scorsa e’ stato utilizzato un sistema di controllo accessi basato su RFiD, mentre per quanto riguarda il processo di accredito siamo passati alla quasi totale gestione delle registrazioni online con una drastica diminuzione di documenti cartacei; l’impatto sul lato gestionale e’ decisamente positivo e soprattutto si tiene molto piu’ in considerazione l’aspetto ambientale.

Novantamila moltiplicato tre volte fa un numero di accrediti che non voglio neanche pronunciare. In bocca al lupo Sandro. Welcome Londra 2012.

Stereomood: ascolta le tue emozioni

Stereomood: ascolta le tue emozioni

Può capitare di svegliarsi col piede sbagliato, di sentirsi in splendida forma e di ottimo umore, di essere affaccendati e di corsa. Oppure capita di sognare un’isola lontana, di pensare (ehm) a qualcuno dell’altro sesso, di volare con il ricordo indietro nel tempo e lasciarci travolgere dalla nostalgia. O ancora, molto più semplicemente, di sentirsi tristi o felici.
E per noi music addicted dietro ad un’emozione c’è sempre una canzone (e viceversa!). Musica che si lega ai nostri pensieri e stati d’animo, che ci corre attorno e nutre le nostre emozioni: the soundtrack of our lives. La colonna sonora delle nostre vite.
E poi capita anche che esista una startup completamente italiana, Stereomood, che propone un’esperienza di ascolto centrata sulle emozioni, traducendole immediatamente in musica…
L’idea, semplice ma assolutamente inesplorata sul web, di legare a stretto giro emozioni e musica, offrendo una nuova classificazione dei brani e nuova fruizione musicale in linea con la scommessa del web semantico, diventa realtà nel 2009 sull’asse Milano-Roma ed oggi presenta numeri da brivido: più di 45000 iscritti (in costante crescita), 2,5 milioni di visite mensili, oltre 20000 artisti e decine di migliaia di brani disponibili, solo per dare un’idea. Una vera e propria macchina da guerra made in italy che si è guadagnata interessi e menzioni (sopratutto internazionali), come ad esempio quelli di Lifehacker e Stumbleupon.

Stereomood

Stereomood è la prima social web radio che offre mp3 in streaming classificati per “mood and activities”: Come ti senti? Cosa stai facendo?
Una classificazione che sembra in grado anche di rompere gli schemi del mercato musicale riuscendo facilmente a suggerire anche artisti poco conosciuti, con proposte dai più disparati blog internazionali (Stereogum, Pitchforkmedia, la Blogotheque tra gli altri) che offrono musica sempre diversa e aggiornata, in grado di soddisfare una vasta gamma di preferenze.
E poi c’è l’importanza fattore social: tutte le playlist infatti sono generate a partire dai tag attribuiti dagli utenti e dalla loro interazione con l’applicazione e l’ordine di riproduzione dei brani è scandito da un algoritmo che tiene conto della loro novità, gradimento e frequenza d’ascolto. Senza tralasciare il fatto che artisti, gruppi ed etichette possono caricare la propria musica e possono usufruire di Stereomood come di una vetrina sui generis per la propria proposta artistica. Qui è infatti facile ascoltare una band, per così dire, mainstream e immediatamente dopo un artista poco conosciuto che ha caricato il suo mp3. Tutti gli artisti hanno potenzialmente la stessa visibilità e questo fa sì che gli utenti possano fare sempre nuove scoperte.
Il servizio è completamente gratuito e ciascun utente registrato dispone di una sua dashboard da cui può gestire i brani preferiti della propria library e le proprie playlist personali, visualizzare il proprio stato emotivo, esplorare il profilo degli altri members e le reciproche affinità emotive e musicali, nonché ascoltare le loro library e navigare fra le playlist dei vicini. Inoltre l’ integrazione con i più diffusi social network (facebook, twitter, myspace) e con i servizi di e-mail permette di condividere agevolmente le proprie emozioni in musica.
Qualche simpatico mood da provare? Busy as a bee, Bohémien, Pump Up The Volume oppure Asleep On My Feet, proprio come mi sento io in questo momento…
Sintonizzatevi sulle vostre emozioni!

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